Slegarsi dai Pensieri

di Giovanni Ryūko Cloutier.

Ogni tanto mi capita, come uno sparuto sprazzo di bellezza, di lasciar scivolare via i pensieri. Smetto di dar loro valore e mi scopro essere solito ad utilizzare tanta energia per impormi al centro del mondo, per essere meglio degli altri. Come se pensare per me fosse un valorizzare un me stesso indipendente, che forse a malapena esiste. Come se slegandomi dai pensieri riuscissi a stare insieme agli altri e a parteciapre in maniera sincera. A volte è proprio la compagni degli altri a slegarmi dai pensieri, come se mi prendessero con forza e mi dicessero “Stai quì con noi!”.

Altre volte li lascio di mia spontanea volontà, e mi sembra proprio come una rivoluzione, perché sono come le briglie con cui l’immagine che ho di me, guida me stesso, e quando me ne libero rimane solo me stesso che può utilizzare le energie che prima usava per creare l’immagine, per fare altro, qualunque altra cosa, con una nuova vivacità. Quando me ne libero mi sembra di prendere nel cuore lo spirito giusto con cui affrontare la vita, senza che debba essere una sensazione di onnipotenza o di miseria, ma, mi viene da dire, una serena fermezza, che occupa tutto me stesso, non solo la mia testa. Mi sembra di entrare in una poesia così sicera che anche se narra del gesto più grande e onorevole del mondo, lo espone come se fosse la cosa più naturale, niente di eccezionale, ma la cosa giusta: lottare contro la fine dell’universo con una posizione, che, anche se arriverà, mi troverà pronto e composto.

Ogni tanto mi capita…